Come si applica la Teoria del Cambiamento alla valutazione d’impatto
Quando un progetto ha l’obiettivo di promuovere un cambiamento sociale andando ad agire su più livelli (nel caso del progetto “Piccoli che Valgono” il settore di intervento sta all’intersezione tra educazione, inclusione e coesione sociale prevedendo diverse tipologie di attività su territori anche molto diversi tra loro), la Teoria del Cambiamento si rivela uno degli approcci più efficaci ed utilizzati.
Questo metodo valorizza in modo particolare la partecipazione e il coinvolgimento delle diverse categorie di attori interessati, permettendo – attraverso il loro ascolto e contributo – di cogliere i cambiamenti che si verificano, dall’inizio alla conclusione del progetto, a livello sistemico: non ci si limita ad osservare gli effetti diretti sui beneficiari coinvolti (livello micro), ma si tiene conto anche degli effetti che si verificano sul più ampio sistema locale e di relazioni instaurate con gli altri stakeholders (livello meso) e sul più generale assetto politico, economico e sociale dell’area (livello macro).
A livello operativo: secondo l’approccio della ToC (Theory of Change), si definiscono prima gli obiettivi di lungo termine che il progetto vuole raggiungere e, a ritroso, si vanno a ricostruire logicamente i legami causali che permettono di arrivare a quegli obiettivi. Questo tipo di lavoro prevede di definire i cosiddetti INPUT, le risorse necessarie per avviare l’intervento; le ATTIVITA’, il contenuto operativo specifico dell’azione; gli OUTPUT, i risultati che il progetto intende produrre; gli OUTCOME, gli obiettivi che intende raggiungere, e infine gli IMPATTI, i risultati di medio e lungo termine che si ottengono a livello micro, meso e macro.

Nel progetto “Piccoli che valgono” promosso dall’impresa sociale “Con i Bambini”, data la complessità degli obiettivi (contrasto alla povertà educativa attraverso metodologie innovative capaci di rafforzare la comunità educante), la varietà dei partner (oltre 20 tra associazioni, enti locali, istituti comprensivi, scuole e università), le caratteristiche peculiari, socio-economiche e demografiche di ogni territorio (5 zone considerate “periferiche” che comprendono: 3 zone periurbane delle città di Milano, Bari e Cagliari e 2 aree interne tra Umbria e Toscana), si è deciso di impiegare gli approcci partecipativi tipici della Teoria del Cambiamento poichè capaci di riflettere e valorizzare al meglio la natura multidimensionale del progetto.
>> Leggi qui quanto emerso dall’analisi di baseline effettuata da LAMA nell’ambito del progetto “Piccoli che valgono” .